giovedì 4 giugno 2009

Se non saremo tutelati da chi ha il dovere di farlo, ci difenderemo da soli.




Nella notte, tutti i manifesti di casa rossa e partedi quelli degli altri candidati del centrosinistra, sono stati coperti con i fogli del consigliere regionale de La Destra Aldo Tracchegiani.


Se qualcuno avesse dei dubbi su chi sono ancora oggi i fascisti, se li può togliere, andando a vedere i risultati del raid notturno di una squadraccia fascista che ha coperto sistematicamente gran parte dei manifesti non di destra affissi in città, prendendo di mira in particolare Casa Rossa.


Un'azione dagli evidenti caratteri anticomunisti, basti pensare che sugli spazi riservati ai referendum sono affissi solo i manifesti di Casa Rossa, 5 manifesti. mentre gli altri 17 spazi sono ancora senza alcun manifesto.


La squadraccia notturna ha coperto con i manifesti di Tracchegiani i manifesti di Casa Rossa, ma non ha riempito tutti i restanti spazi vuoti.


Quindi si tratta non di fascisti in cerca di visibilità, ma di fascisti esperti in provocazioni. Ci piacerebbe sapere dal candidato sindaco Loretoni cosa pensa di questa azione squadrista dei suoi alleati e sostenitori.


Se li condanna oppure no.


Casa Rossa è pronta a difendersi e inizierà a vigilare con i propri uomini i suoi spazi di informazione.


Non accetteremo ulteriori provocazioni e violenze".

La lista di Casa Rossa

AURELIO FABIANI
Candidato a Sindaco


1 Briguori Antonio Medico
2 Quirino Roberto Impiegato Pubblico
3 Maiocchi Cesare Partigiano dell'Esercito Italiano di Liberazione
4 Carletti Francesca Movimento degli Studenti
5 Fandaulli Federica Movimento degli Studenti
6 Scipioni Tommaso Movimento degli studenti
7 Bernardini Paolo Operaio settore edile Disoccupato
8 Burger Max William Operaio Edile Disoccupato
9 Coricelli Paolo Operaio Metalmeccanico
10 Favaroni Fabrizio Operaio Edile
11 Frau Paolo Operaio settore grafico
12 Getti Maurizio Operaio settore commerciale
13 Latini Mario Operaio Edile
14 Mesca Claudia Cassa Integrata Minerva
15 Natalucci Alessandro Franco Operaio SMMT
16 Perris Michele Operaio agricolo
17 Segarelli Adolfo Operaio settore sanità
18 Tugni Fausto Operaio SMMT
19 Vollono Michele Operaio Metalmeccanico
20 Achille Dario Domenico Operaio settore edile
21 Careri Francesco Ambientalista
22 Antimiani Simon Luca Insegnante
23 Cioli Antonia Attivista Centri Sociali
24 Colocci Vittorio Impiegato sanità in pensione
25 Corizzo Francesco Operatore Sociale
26 Galdini Leonardo Infermiere
27 Massaro Franco Lavoratore Poste
28 Ramacci Francesco Impiegato Ente Pubblico
29 Raspa Luciana Operatrice Sociale
30 Scarficcia Anna Maria Insegnante

Manifesto di Casa rossa sulle politiche ambientali e sull'uso del territorio

Un buon governo della città deve mirare ad una politica globale del territorio che si prefigga di realizzare e mantenere un ambiente sano e gradevole nel quale venga salvaguardata la biodiversità, rivitalizzata la montagna e nello stesso tempo mantenuta una rete di efficaci comunicazioni, buoni servizi, spazi attrezzati, valorizzando la produzione (agricola, industriale, artigianale, artistica, ecc.) per lo sviluppo dell'occupazione.
Un ambiente sano, in cui siano ridotti, o meglio annullati i fattori di rischio collettivi, è la premessa per la salute della popolazione; è oramai ben noto che i diversi fattori inquinanti dell'acqua, del suolo e dell'aria influiscono negativamente sullo stato di salute della popolazione, favorendo la diffusione di malattie cronico degenerative e segnatamente delle neoplasie e delle malattie dell'apparato respiratorio.
Alla luce di questa premessa Casa Rossa si impegna a proseguire nella lotta per il pieno rispetto, da parte della Industria Metallurgica Spoleto, di S. Chiodo, degli impegni presi in termini di insonorizzazione e di controllo, abbattimento ed eliminazione dell'emissione di sostanze inquinanti.
Insomma, occorre un'amministrazione che abbia al centro del suo intervento un concetto più ampio di ambiente inteso nelle sue componenti naturali e sociali.
Casa Rossa si è tenacemente opposta al P.R.G. varato dall'Amministrazione Brunini, consapevole che il suolo è un bene finito, che ogni suo consumo in termini di urbanizzazione trova giustificazione solo di fronte a bisogni reali, e non da previsioni amplificate dalla ricerca di un facile consenso anteponendo l'interesse privato a quello pubblico.
Casa Rossa propone dunque una variante in riequilibrio della volumetrie previste dal Piano Regolatore di Brunini alla luce dei seguenti principi:
1. Definire tutte le componenti ambientali, culturali e sociali che connotano l'identità del territorio.
2. Ricomporre formalmente e socialmente aree urbane destrutturate con azioni di riorganizzazione urbanistica ed ecologica.
3. Recepire, nel rispetto delle popolazioni e delle peculiarità territoriali e ambientali, i tracciati stradali della Flaminia e della Tre Valli, il progetto di raddoppio ferroviario (linea Orte-Falconara), inserendo le aree demaniali di eventuale dismissione nel processo di riorganizzazione degli assetti urbani.
4. Garantire, nel rispetto dell'ambiente, ad ognuno dei centri insediativi del territorio opportunità di miglioramento e sviluppo.
5. Valorizzare le risorse storico, naturalistico e sociali del territorio individuandole quali fattori "urbanistici" sui quali fondare lo sviluppo turistico culturale.
6. Sostenere lo sviluppo economico creando le condizioni entro le quali gli operatori possono agire.
7. Favorire la delocalizzazione, dell'ITALMACH, un fabbrica classificata tra quelle ad alto rischio entro i confini comunali, ma a distanza di sicurezza da abitazioni scuole e uffici.

AMBIENTE AGRICOLO

E' definito il settore primario, ma sembra sia diventato il settore di coda dell'economia del nostro paese.I governanti con la loro azione politica registrano la diminuzione degli addetti in agricoltura mentre la Comunità Economia Europea paga per "non produrre" ed abbandonare i terreni coltivati.
Per la possibile ripresa del settore dobbiamo incoraggiare un'agricoltura sostenibile.
Chi lavora la terra non deve essere considerato solo un produttore di beni alimentari, ma il custode del paesaggio e dell'ambiente.
Questo riconoscimento della valenza ambientale dell'attività agricola non deve limitarsi ad un'asserzione di principio, ma tradursi in un'attenzione maggiore alle aziende agricole che adottano sistemi di produzione ecologicamente sostenibili.
E' necessario quindi:
A. Promuovere ed appoggiare iniziative che attuino una corretta informazione, improntata al principio di precauzione, sui rischi che comporta, a livello della salute ed a livello ambientale, un'agricoltura che faccia massicciamente ricorso alla chimica (fitofarmaci, pesticidi, insetticidi, diserbanti, fertilizzanti ecc.) o attuata manipolando geneticamente organismi vegetali ed animali.
B. Attuare la salvaguardia del biotipo appoggiando la carta delle produzioni tipiche proposta dalla CIA, ma attuate con la tecnica dell'agricoltura eco-sostenibile.
C. Potenziare le riserve di biodiversità per il mantenimento e la protezione dell'esistente, sia nella zona di Capezzano, di proprietà degli Istituti Riuniti di Beneficenza, che in quella di Giano di proprietà comunale, favorendovi inoltre lo studio e la ricerca volte al recupero di specie arboree ed animali estinte o in via di estinzione.
In queste zone sarebbe opportuno associare a quella agricola un'attività di agriturismo consapevole).
D. Praticare una politica di rivitalizzazione della zona montana e collinare anche con il restauro ambientale del paesaggio agricolo e boschivo.
E. Promuovere ed appoggiare iniziative che attuino l'educazione all'ambiente agricolo, boschivo ed urbano.

AMBIENTE URBANO
L'obiettivo è una "Città per tutti" da realizzare risolvendo:
1. Il problema della viabilità nel centro storico mediante: interdizione nel centro storico al traffico dei non residenti, con abolizione delle zone blu di sosta a pagamento, incrementando i collegamenti navetta tra i parcheggi periferici ed il centro storico, garantendo a tutti, in particolare disabili e anziani, di poter vivere tranquillamente la città.
2. Il problema della visibilità, della godibilità dei monumenti e della fruizione degli edifici storici, senza che le automobili e i cantieri li deturpino o li rendano inaccessibili per periodi fin troppo prolungati, mediante un efficace controllo sui tempi di esecuzione e di conclusione dei lavori.
3. Il problema dello spopolamento del centro storico e la ristrutturazione dei manufatti.
I cittadini che vogliono recuperare il patrimonio edilizio ivi esistente hanno un onere in più rispetto a quelli previsti in altre zone: la spesa necessaria per i particolari materiali da utilizzare.
Poiché tutta la comunità beneficia di tali lavori, Casa Rossa propone che sia posto a carico del Comune parte di questo onere aggiuntivo e che si organizzino corsi di formazione sui materiali per aumentare le competenze specifiche degli addetti ai lavori.
4. II problema della autosufficienza energetica, favorendo l'installazione di pannelli fotovoltaici in tutti gli edifici, pubblici e privati, di vecchia o di nuova realizzazione.
5. Si propone che le nuove strutture pubbliche siano realizzate mediante progetto concorso.

Hanno lavorato alla stesura del documento: Bernardino Ragni, Roberto Quirino, Francesco Careri e Antonio Briguori

L'assalto all'ambiente può essere fermato

Svincolo Sud: "Un nodo ambientale di cui nessuno , in questa campagna elettorale ha ancora parlato".
Immagino che sia l'affermazione di un cronista, troppo impegnato da non avere l'opportuntà di seguire tutto quello che succede , in particolare della campagna elettorale di CASA ROSSA.
Però chi c'era alla iniziativa promossa da Legambiente con i candidati Sindaci non può non aver sentito ciò che ho detto : "Svincolo Sud: No punto !", così nelle altre iniziative come l'ultima a San Brizio, davanti a 40 persone, in cui ho ripetuto quello che in ogni iniziativa abbiamo detto.
"Si deve giudicare dai fatti e non dalle parole; a Spoleto con la mobilitazione due battaglie ambientali fondamentali sono state vinte, fermando progetti come le Biomasse e lo Svincolo Sud".
Di questo parla la nostra lista che al numero due presenta Roberto Quirino, uno dei protagonisti della lotta contro lo Svincolo Sud.
Basta poi leggere il nostro programma sull'ambiente, presente in questo momento in tutte le 14.500 famiglie di Spoleto dove al terzo punto si legge: "No allo Svincolo Sud prioposto da Brunini e dall'Assessorato alle Grandi Opere.
Nella nostra propaganda, depliant e manifesti affissi in ogni località, parlano un linguaggio che non può essere confuso "L'assalto all'ambiente può essere fermato, la battaglia per lo svincolo sud lo dimostra.
Non siamo tutti uguali, c'è chi l'ambiente lo distrugge, c'è chi se ne frega e c'è chi lo difende ad ogni costo, come abbiamo fatto noi e i nostri figli.
Aurelio Fabiani

MANIFESTO DI CASA ROSSA SULLE POLITICHE DEL LAVORO

Le elezioni del 6 e 7 giugno 2009 avvengono nel bel mezzo di una crisi strutturale del capitalismo. Una crisi in corso ormai da anni, che i governi del mondo occidentale capitalistico hanno cercato di nascondere attraverso le liberalizzazioni e la finanziarizzazione.

Sappiamo tutti quello che è accaduto: snobbando la produzione materiale e permettendo il reinvestimento degli utili non nelle aziende ma nelle borse di tutto il mondo, i governi hanno lasciato mano libera a banche e speculatori che si sono arricchiti come mai sulla pelle della gente che si fidava di loro.

Poiché una economia basata sul debito non può chiaramente sostenersi per un tempo infinito, le maggiori banche d’investimento sono miseramente crollate, portandosi dietro istituti e imprese collegate.

In questo quadro è avvenuto un autentico ribaltone ideologico. Dopo anni di esaltazione del “mercato” che era il regolatore e la cura dell’economia, oggi i governi occidentali scoprono che il mercato è malato e che lo Stato deve curare.

Infatti, con stupefacente tranquillità, i governi occidentali hanno deciso di sostenere banche, istituti finanziari e imprese in crisi, versando loro fiumi di denaro (migliaia di miliardi di euro) per evitare fallimenti e ripianare deficit, tagliando risorse allo Stato Sociale ed aumentando il debito pubblico.

L’assurdità è che i governi hanno anche la spudorata pretesa di farci credere che non sta succedendo niente, mentre la recessione economica sta producendo un impressionante impoverimento generale dei lavoratori e delle classi popolari, ormai costretti a risparmiare sui generi alimentari ed impossibilitati a pagare bollette, affitti o mutui.

Il ministro dell’economia Tremonti ha dato sfogo alla sua proverbiale creatività ed ha lasciato intendere dove reperirà i fondi per fronteggiare l’emergenza: dalle pensioni pubbliche, dal taglio delle spese sanitarie e scolastiche, dal recupero di risorse a danno dei pubblici dipendenti.

Casa Rossa contesta che ingenti risorse pubbliche vengano trasferite agli interessi dei grandi gruppi finanziari ed economici, in quanto nelle politiche del lavoro non potremo che trovarci di fronte ad un sempre maggiore asservimento del lavoro dipendente. In generale siamo contrari a qualsiasi aiuto per le imprese che non rispettano i diritti e la sicurezza dei lavoratori.

Casa Rossa, per quanto ci è possibile fare, si è subito mobilitata affinché la crisi non la paghino i ceti più deboli. Il consigliere uscente Fabiani ha proposto immediatamente tariffe scolastiche agevolate a favore delle famiglie “veramente” più povere, ma si è scontrato con il parere contrario del governo comunale.

Siamo stati e saremo al fianco dei lavoratori della Minerva che hanno visto fallire la propria azienda senza che le Istituzioni Locali abbiano saputo approntare una salvaguardia per la storica e prestigiosa fabbrica e senza che i sindacati presenti in azienda abbiano contrastato in qualche modo la chiusura della stessa.

Per quanto riguarda lo SMMT di Baiano, ci batteremo contro la privatizzazione e per il reinserimento dell’Ente alle dirette dipendenze del Ministero Difesa. In particolare si ritiene improrogabile, per il mantenimento della struttura, l’assegnazione di una nuova dirigenza e delle professionalità mancanti o che necessitano di essere reintegrate per i pensionamenti.

Casa Rossa contesta aspramente la concezione liberista dell’Amministrazione comunale uscente che ha fatto vanto del “Comune leggero”, esternalizzando e privatizzando gran parte dei servizi, con un peggioramento delle condizioni di lavoro e dei servizi resi ai cittadini.

Nella gran parte dei casi di esternalizzazione dei servizi, gli appalti sono vinti da cooperative che, snaturando i principi fondativi, frequentemente sono oggetto di forti lamentele e denunce da parte di soci-lavoratori che non vedono rispettati i propri diritti, senza controlli e verifiche dell’Ente Pubblico che ha appaltato il servizio.

Riscontriamo che nella macchina comunale, nelle S.p.A. a prevalente capitale pubblico, le sperequazioni retributive, la crescita del numero dei dirigenti e degli apicali hanno segnato le politiche amministrative, assorbendo risorse di fatto sottratte ai servizi. Siamo totalmente contrari alle consulenze esterne per ruoli e posizioni lavorative presenti all’interno dell’Ente Pubblico.

Casa Rossa concretamente si impegna alla:
Reinternalizzazione dei servizi con assunzione dei lavoratori che vi operano;
Assunzione a tempo indeterminato dei precari comunali;
Copertura (tramite concorso) dei posti vacanti nella pianta organica comunale;
Introduzione del “reddito minimo garantito” per coloro che perdono o non hanno lavoro.


Hanno elaborato il presente documento: Claudia Mesca, Maurizio Getti, Leonardo Galdini e Ettore Magrini.

giovedì 14 maggio 2009

“LE OPERAIE DEL COTONIFICIO" Il libo di Aurelio Fabiani

Dall'ITIS di Spoleto, un esempio di come la scuola passa svolgere il compito di luogo di recupero della memoria storica di una comunità, attraverso il lavoro di ricerca dei suoi insegnanti e dei suoi alunni, restituendo alla collettività Spoletina una pagina fondamentale della propria storia industriale e sociale.
"LE OPERAIE DEL COTONIFICIO" rappresenta innanzitutto questo, 80 anni di storia della città tolti dall'oblio e riportati alla luce che ci consentono di conoscere un pezzo della storia del novecento di Spoleto.
L'interesse sul libro si è dimostrato molto alto, visto che tutte le copie portate per la presentazione sono state vendute e l'autore si è dovuto dedicare con estremo piacere a scrivere una lunga serie di dediche.
All'iniziativa erano presenti la Dirigente dell'ITIS/IPSIA, Professoressa Fiorella Sagrestani, per la CUB che con il suo coordinatore nazionale Pierpaolo Lombardi ha scritto la Prefazione al libro, la Responsabile Nazionale Precari Carmela Bonvino, l'Editore Paolo Lombardi di ERA NUOVA e gli operai della Commissione Interna del Cotonificio, dagli anni '60 agli anni '80, Domenico Ceppi e Francesca Catalani.
Questi ultimi con i loro racconti hanno coinvolto in modo appassionato gli intervenuti.
In tempi difficili per la scuola che si vedrà tagliare migliaia di posti di lavoro con la cosiddetta "Riforma Gelmini", l'esempio dato dall'ITIS dimostra come la scuola pubblica vada salvaguardata oltre che per la sua funzione formativa e istruttiva, per la sua capacità di essere Centro per la Cultura di un territorio, non solo per quello che riguarda la memoria storica, ma anche per la ricerca scientifica e l'elaborazione culturale in generale.

mercoledì 13 maggio 2009

PROCESSO BRUSWOOD: CROLLA PARTE CONSISTENTE DEL CASTELLO ACCUSATORIO

La terza udienza che si è svolta oggi in Corte d’Assise a Terni, durante il processo che vede vittime 4 giovani spoletini che hanno pagato fino ad un anno di carcere e custodia cautelare il prezzo di questa che abbiamo sempre giudicato un teorema basato su interpretazioni senza prova alcuna, ha visto aggiungersi clamorosi colpi di scena, paradossalmente proprio dai testimoni dell’Accusa.
1) Per quanto riguarda il capo B), l’incendio di un cantiere a Colle San Tommaso, non possiamo non segnalare un notizia sorprendente, grave e inattesa: il giornale Il Vicenza come prova non è mai esistito!
Ricordiamo che l’unico indizio a danno di Fabiani e Dinucci, accusati di quell’episodio, è di essersi recati a Vicenza, insieme ad altri centinaia di umbri e decine di spoletini, ad una manifestazione il 17 febbraio 2007 e che poi un quotidiano locale di Vicenza sarebbe stato utilizzato per appiccare le fiamme un mese dopo (stupidi questi terroristi!).
Ora questo indizio del tutto irrilevante si è mostrato per ciò che era: un’ invenzione.
Già nella precedente udienza del 28 aprile uno dei carabinieri interrogati aveva dichiarato che il giornale utilizzato era irriconoscibile in quanto quasi completamente combusto, ma che successivamente qualche suo superiore aveva trovato fra le pagine bruciacchiate un numero di telefono ricollegabile a quello della redazione vicentina.
Ora questo carabiniere non è stato ancora sentito, le pagine bruciate non sono state mostrate, quel numero non è stato fornito e nessuno dei difensori ha potuto controllarlo.
Ma in ogni caso ciò non dimostra nulla.
Se prendiamo, ad esempio, il Corriere dell’Umbria troviamo oltre al numero della redazione di Spoleto, Foligno, Perugia, Terni, Orvieto, Città di Castello, anche quella di Arezzo, Pisa, Livorno, Viterbo, Rieti…chi ci dice che quello fosse davvero un giornale acquistato a Vicenza?
In secondo luogo, chi ci dice che fosse stato acquistato proprio il 17 febbraio?
Per due anni è stato scritto che il giornale vicentino era del 17 febbraio e che quel giorno solo Fabiani e Dinucci erano a Vicenza (cosa evidentemente falsa dato che c’erano 100mila persone, fra cui decine di spoletini).
Ora scopriamo che il giornale “probabilmente” era di Vicenza, ma le prove di questa “probabilità” non sono state mostrate, ma soprattutto scopriamo che non è vero che il giornale fosse del 17 febbraio e che questo mostrerebbe le responsabilità degli imputati, ma al contrario proprio perché i “principali sospettati” (in termini semplici: i ragazzi predestinati alla parte dei colpevoli) erano a Vicenza il 17 allora è stato dedotto 8 con un ragionamento assolutamente apodittico ) che quel giornale altro non poteva essere che del 17.
Questa notizia estremamente grave era già emersa durante la seconda udienza.
Oggi le cose si sono ulteriormente chiarite nella loro gravità : tutti i testimoni dell’Accusa nel ricostruire l’episodio non hanno fatto cenno a quel giornale, a nulla sono valsi i tentativi del PM di “cercare” le risposte o di “ricordare” che mancava qualcosa, nessuno si è ricordato di nulla.
Di più, ognuno dei testi ha fornito dichiarazioni molto diverse da quelle raccolte nell’immediato dai Carabinieri.
Ancora di più, i verbali redatti dai carabinieri sono praticamente identici tra loro, cambia solo la firma che hanno fatto apporre ai testi sentiti oggi.
E’ evidente che non potevano ricordare, i carabinieri credendo in un primo momento si trattasse di una stupidaggine (come tutti credono ancora a Spoleto) e non di “terrorismo” probabilmente avranno fatto firmare dei moduli scritti prima che non potevano corrispondere alle dichiarazioni esatte!
2) Per quanto riguarda il capo D), l’incendio dell’Ecomostro di via della Posterna, lo stesso dove i Vigili del Fuoco hanno detto che probabilmente non è di origine dolosa e lo stesso dove circa una decina di persone hanno visto Fabiani, l’unico imputato per quel reato, dalla parte opposta di Spoleto, ebbene è stato sentito un responsabile della ditta e ha dichiarato che il danno era così lieve da non aver fatto nemmeno la denuncia!
3) Per quanto riguarda la lettera ricevuta dalla Lorenzetti, in un primo momento scomparsa, sembra sia stata ritrovata.
Dobbiamo, a tal proposito, rettificare alcuni articoli comparsi sui giornali secondo i quali gli avvocati difensori si sarebbero opposti a fare gli esami su quella busta.
Non è assolutamente vero, i difensori sapendo di non avere da temere nulla sono stati gli unici a chiedere che tali esami venissero fatti, mentre il PM rispondeva, forse per prendere tempo e cercare questa maledetta busta, che ciò era inutile perché essi comunque erano negativi.
Incredibile che alcuni giornali, fra questi la pagina regionale del Corriere dell’Umbria, avessero dichiarato proprio l’esatto contrario.
Chi avesse capito male, siamo convinti oggi correggerà il tiro, dato che è stata la stessa PM a ripetere per la seconda volta in due udienze. che ogni esame (DNA, impronte, ecc) era inutile perché lo avevano già fatto loro con esito negativo.
Finalmente la lettera è stata ritrovata, è stata mostrata e tutti hanno potuto notare che vi fosse scritto un “8” e un altro “8”, questo può voler dire solo una cosa, 8 agosto e non 17 agosto, come sostenuto dai ROS. Quindi prima dell’intercettazione del 15, del “regalo” che Dinucci ha dato a Fabiani, che per i ROS in codice voleva dire “pallottole”.
Fabiani l’8 ricordiamo era in Puglia.
Oggi è stata una giornata molto importante per ristabilire la verità:
1) non c’era nessun giornale di Vicenza presso Colle San Tommaso,
2) I danni all’Ecomostro, che dalle documentazioni dei VVFF erano già emersi come probabile conseguenza di un’autocombustione, erano anche talmente insignificanti da non aver dato luogo neanche ad una denuncia,
3) nella lettera alla Lorenzetti non ci sono le impronte e la busta che la conteneva insieme a due pallottole è partita prima che queste pallottole venissero consegnate secondo l’ipotesi accusatoria e quando uno degli imputati era fuori regione.
C’e n’è abbastanza per scrivere la sesta parte della Controinchiesta e soprattutto per capire come funziona la ricerca dei “colpevoli” nella giustizia italiana.

sabato 2 maggio 2009

Presidio contro il razzismo, la cultura squadrista e la svolta autoritaria

Sabato 2 Maggio dalle 16,30 alle 20,30
in Piazza Garibaldi

PRESIDIO organizzato da CASA ROSSA
contro il razzismo, la cultura squadrista e la svolta autoritaria

partecipano al presidio i giovani del Comitato Antirazzista

“Contro la regressione razzista, politiche di solidarietà, di inclusione,
nel rispetto delle diversità culturali e dei diritti fondamentali dell’uomo,
di uguaglianza sociale e libertà”

NO alle RONDE, NO al reato di immigrazione clandestina,
Respingere il vento razzista che soffia da NordDiritto di cittadinanza e di cura per tutti

giovedì 23 aprile 2009

CHI HA PERSO LA MEMORIA NON SARA’ DI NESSUNO AIUTO; SERVE UNA GIOVENTU’ CHE NON HA STRAPPATO LE RADICI

Messaggi elettorali, in questi giorni di ricorrenze fondamentali per il nostro paese e per il mondo intero ( quelle del 25 aprile e il 1° maggio ), di una banalità culturale da far cadere le braccia, tappezzano Spoleto e tutte le città in competizione elettorale.
Facce prima di tutto, facce che non comunicano niente.
Poi messaggi trasversali, cittadini punto, giovani punto, e così via.
Il candidato Sindaco dei giovani, la lista dei giovani, ricominciamo dai giovani, dalla parte dei cittadini, per il bene della città, la città prima di tutto, noi siamo il nuovo, il nuovo che avanza, rappresentiamo il futuro.
Niente di più vuoto di questi messaggi che ben rappresentano i tempi che viviamo. E dietro il vuoto niente ?
Niente !
Altro che niente! per lo più interessi particolari e affari, per qualcuno in buona fede una gran confusione in testa. Il vuoto insomma fa da mura perimetrale agli affari che si organizzano dentro le case politiche della moltitudine di liste di centro (destra/sinistra).
C’è la lista degli industriali, quella delle categorie del commercio e delle professioni, quella delle buone intenzioni, quelle globalizzanti ( clientelari) che parlano a tutti, vanno dai piccoli commercianti e gli dicono stiamo con voi, vanno dalle multinazionali e gli dicono aprite il Centro Commerciale.
Nessuno che metta al centro della propria proposta la crisi economica e le drammatiche conseguenze sulle famiglie dei lavoratori, in termini di occupazione, reddito e prospettiva di vita. Nessuno a “sinistra” che metta al centro la battaglia contro la deriva razzista e autoritaria nel paese e si batta per l’affermazione di una società multietnica, solidale, libertaria e contraria ad ogni forma di autoritarismo.
Quando pure parlano di ambiente parlano in astratto e spostano il discorso sulle energie, come fosse l’unico problema, e parlano con lo stesso linguaggio, industriali e bene intenzionati.
Mai però che parlino di cose concrete, come il rischio industriale Italmatch, oppure delle emissioni inquinati dell’IMS, o ancora, del Piano Regolatore di nove milioni e mezzo di metri cubi ( altro che cementificazione zero !), approvato, che avremo sul groppone forse per venti anni.
Perché ?
Le risposte sono semplici, c’è chi non vuol disturbare, chi non ne sa niente, chi ha rappresentato quegli affari e si candida per continuare a rappresentarli.
Allora c’è una verità, ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B, non siamo tutti uguali, ne di fronte alla legge, ne di fronte alla crisi, c’è chi con la crisi si arricchisce e c’è chi è ridotto alla fame, così come i ricchi non vanno mai in galera e i poveri invece si.
Noi stiamo con i cittadini di serie B, ovvero con quel proletariato urbano fatto di impiegati con redditi da fame, di operai, di lavoratori licenziati e precari, di giovani senza lavoro, di immigrati, di piccoli commercianti e artigiani sull’orlo del fallimento.
E stiamo dalla loro parte con un chiaro obiettivo, lavorare per dare risposte concrete nell’ottica della ricostruzione dell’iniziativa politica generale per una società fondata sui valori di uguaglianza sociale e libertà.
Il 25 aprile e il 1° maggio rappresentano la festa della libertà e del lavoro, per noi sono giorni simbolo, attraverso i quali i nostri padri hanno voluto trasmetterci i valori nati con la Resistenza e le lotte dei lavoratori. Sono i valori a cui dobbiamo educare le nuove generazioni, perché serve una gioventù che non ha strappato le radici, chi ha perso la memoria non sarà di nessuno aiuto.

Aurelio Fabiani
Candidato Sindaco
di CASA ROSSA

ELEZIONI COMUNALI - 7 GIUGNO. UNA PROPOSTA PER LA PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA, PER LA RIUNIFICAZIONE DEL BLOCCO DEL LAVORO, PER LA DIFESA DELL'AMBIENTE

10 anni di Centro Sinistra nel nome di Brunini, sono serviti ad applicare le politiche liberiste agli affari locali. La crisi economica e finanziaria del capitalismo chiede un risorgimento popolare.

Un altro sarebbe stato lo stesso visto il blocco sociale che lo ha sostenuto (– lobby del mattone- proprietari di terreni divenuti edificabili – costruttori – professionisti legati al governo della città – consigli di amministrazione delle cooperative e delle società a cui sono affidati i servizi esternalizzati – gerarchia ecclesiastica – grande distribuzione - centri finanziari – banche locali e filiali di banche nazionali).
Chi si accaparra i favori della maggior parte di queste lobby e ne rappresenta gli interessi, riesce a condizionare con il ricatto economico, quello dell’occupazione, e con il controllo della maggior parte dei mezzi di informazione il voto a proprio favore.

Centro Sinistra e Centro Destra sono in competizione per guadagnarsi il sostegno dei principali centri di potere.

La competizione tra Centro Sinistra e Centro Destra, espressione politica della Dittatura Bipolare odierna, è nel proporsi come rappresentanti di un blocco sociale egemonizzato dagli interessi particolari del sistema del profitto, per realizzare ed estendere le politiche liberiste applicandole agli affari locali.

E’ lo stesso blocco sociale che ha consentito a Brunini di vincere nel 2004 con quasi il 60 % dei voti.

L’Amministrazione Brunini ha rappresentato per 10 anni la risposta del governo della città a queste lobby, a questi poteri forti, a questi interessi particolari.
Di questo parlano le sue politiche, privatizzazioni ed esternalizzazioni secondo le logiche liberiste del “comune leggero”, piano regolatore da assalto al territorio, aziendalizzazione del comune ad iniziare dal city manager, “Grandi opere” che hanno ferito gravemente l’ambiente e il centro storico. Aumento delle tariffe dei servizi a partire dalle mense scolastiche . Mano libera ai gruppi industriali anche in termini ambientali. Servizi assegnati a consigli di Amministrazione di COOP e aziende fedeli per abbassare i salari dei lavoratori.

I NOSTRI OBIETTIVI
50 punti fondamentali per una città solidale e democratica, i cui valori guida sono l’uguaglianza e la libertà.

AMBIENTE
1) Variante in diminuzione del Piano Regolatore Generale per sottrarre spazi verdi fondamentali del territorio alla cementificazione, come Colle San Tommaso, Colle Risana, ecc….
2) Priorità al recupero del patrimonio edilizio esistente, rispetto alle nuove edificazioni
3) No allo svincolo Sud proposto da Brunini e dall’Assessorato alle Grandi Opere.
4) Delocalizzazione immediata dell’Italmatch Chemicals.
5) Provvedimenti sanzionatori immediati (da parte del Sindaco) in qualità di autorità sanitaria territoriale, contro le aziende che non rispettano le normative sull’emissione di sostanze inquinanti.
6) Tassazione degli immobili di recente costruzione nel Centro Storico, che riducono i coni visuali urbani di cui possono godere i cittadini, ad esempio Palazzo della Posterna (“ecomostro”).
7) Liberazione del centro dalle auto e dalle strisce blu, per una migliore qualità di vita e come volano fondamentale per il turismo.
8) Ampliamento e vera cura degli spazi verdi a disposizione dei bambini.
9) Centralità e generalizzazione della raccolta differenziata dei rifiuti.

ENERGIA
1) Piano energetico comunale partecipato con la popolazione.
2) Obbligo di realizzare impianti solari autonomi per le nuove costruzioni. Incentivi per la loro realizzazione, anche sull’edificato esistente.
3) Sportello energia a supporto della popolazione
4) Realizzare strumenti pubblici per pianificare l’efficienza energetica di edifici pubblici e privati al fine di garantire maggiori risparmi per la popolazione.

LAVORO
1) Centro di collocamento al lavoro basato veramente sull’anzianità di disoccupazione.
2) Regolarizzazione con contratto a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari del Comune.
3) Gruppo di Lavoro Permanente di VV UU per il Controllo sistematico del rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro.
4) Lavoro e Sviluppo economico sostenibile, contrattato con le aziende che rispettano i contratti di lavoro e le normative per la tutela ambientale. Provvedimenti immediati contro coloro che violano le tutele sociali.
5) Pianificazione contrattata con gli esercenti del commercio di un programma, basato sul rispetto dei diritti dei dipendenti e sul calmiere dei prezzi, per resistere all’aggressione pilotata dei Centri Commerciali.
6) Facilitazioni burocratiche e strutturali all’artigianato tradizionale, alla piccola cooperazione e a coloro che offrono servizi al turismo nel rispetto della natura, del tessuto urbano e dei diritti dei lavoratori.


SOCIALE
1) Gestione diretta del Comune sulle mense scolastiche.
2) Costruzione di nuovi asili nido comunali in zona Alta Marroggia e San Nicolò - Ponte Bari, nella prospettiva di recuperare al pubblico il ruolo educativo e istruttivo come previsto dalla Costituzione.
3) Elevazione della soglia di esenzione per le rette dei nido, trasporti scolastici, mense scolastiche, fino ad un parametro ISEEC corrispondente ad un monoreddito di 1300 euro.
4) Priorità per l’accesso ai nidi pubblici sulla base del reddito famigliare ( tanto più necessario in quanto i nidi privati non hanno ne esenzioni, ne riduzioni ).
5) Aumentare almeno 10 volte la ridicola quota di risorse disponibile per i poveri, i precari e i disoccupati.
6) Attivare Iniziative di Edilizia popolare ed edilizia scolastica, fino a coprire i bisogni sociali della città.
7) Centro Giovanile – Realizzazione di uno spazio multiculturale a disposizione dei giovani.
8) Riassegnazione del Verde Pubblico all’ Ente Montano, quale gestore di Funzioni Associate Comunali.
9) Ricostruzione del forno crematorio per i defunti.

SANITARIO
1) Centralità e coinvolgimento dei cittadini ( mediante spazi partecipativi all’interno dei Centri di Salute).
2) Difesa del ruolo dell’Ospedale di Spoleto ( Referendum per il passaggio dalla ASL n.3 (Foligno) alla ASL n. 4 (Terni).
3) Forte pressione sulla Direzione Generale Aziendale per il potenziamento dei servizi per il disagio mentale e per i problemi alcol correlati e complessi.

DEMOCRAZIA
1) Partecipazione popolare. Istituzione Comitati di Zona e Regolamento Referendum.
2) Commissioni d’inchiesta Consiliari,sui fatti gravi che riguardano la città.(Ecomostro, Poreta, Brushwood)
3) Abolizione dei privilegi di Politici e Dirigenti Pubblici e Privati, per l’accesso e la sosta nel Centro Storico, per l’accesso agli spettacoli, per i viaggi, ecc….
4) Cancellazione della delibera maggioritaria che non conteggiando le astensioni colpisce le minoranze.

GOVERNO E MACCHINA COMUNALE
1) Deaziendalizzazione del Comune, a partire dalla cancellazione della figura del City Manager.
2) Abolizione dell’Assessorato alle Grandi Opere sostituito con l’Assessorato all’Ambiente.
3) Abolizione dell’Assessorato allo Sviluppo Economico e sostituzione con l’Assessorato al Lavoro.
4) Eliminazione Consulenze esterne, utilizzo personale interno e assunzione delle figure mancanti.
5) Assunzione di personale operaio per la manutenzione degli stabili pubblici, in primo luogo di quelli scolastici che dipendono dal Comune.
6) Cancellazione degli Enti Strumentali inutili ( nel senso dell’inutilità dell’esistenza di un Consiglio di Amministrazione che è solo una poltrona politica ) a partire dell’ASE e riassegnazione delle loro funzioni al Comune.

CULTURA E SCUOLA
1)Lotta al razzismo e ad ogni forma di discriminazione, sociale, culturale o economica. Integrazione vera e rispetto delle culture dei migranti, in questo momento l’8% della popolazione spoletina.
2) Manifestazioni rivolte ai giovani, non come “eventi” ma come rappresentazione delle loro sensibilità.
3) Recupero della storia profonda, operaia e contadina della città, dimenticata dalla gran parte delle associazioni culturali.
4) Coinvolgimento decisivo dei cittadini nella definizione delle proposte culturali e nelle attività che ne scaturiscono, per contrastare l’emarginazione attuale.
5) Valorizzazione dei prodotti culturali locali e delle strutture comunali (scuola di musica, musei, teatri, ecc)
6) Realizzazione di impianti sportivi adeguati ai bisogni della popolazione.
7) Sostegno concreto alla realizzazione di pubblicazioni culturali, letterarie, storiche, musicali ecc…, attraverso adeguati contributi economici, in collaborazione con gli Istituti scolastici cittadini.
8) Piano educativo, in collaborazione con le Scuole, per la diffusione dei valori fondamentali della società: la Libertà, l’Uguaglianza, la Solidarietà, la Pace.
9) Maggiori risorse per l’integrazione reale dei portatori di handicap nella scuola pubblica.

COLLETTIVO DI LAVORO DELL’ ASSOCIAZIONE CULTURALE “CASA ROSSA”
Simon Luca Antimiani
Antonello Briguori
Antonietta Cioli
Vittorio Colocci
Aurelio Fabiani
Leonardo Galdini
Maurizio Getti
Mario Latini
Ettore Magrini

mercoledì 22 aprile 2009

LA MERITOCRAZIA È DI DESTRA, CASA ROSSA È PER LA DEMOCRAZIA







A parte Grifoni e Parente, la richiesta da me fatta di dibattiti pubblici che facciano emergere quanto vale un candidato a Sindaco è stata ignorata.
Il coraggio evidentemente non è certamente un carattere dei candidati Sindaco del Centro Destra e del Centro Sinistra e degli altri che rifiutano il confronto.
Allora vediamo se si può stanarli sulle cose che propongono.
Sono già centinaia i posti di lavoro andati in fumo a Spoleto in questi primi mesi, la cassa integrazione aggredisce gli operai di tutte le fabbriche, all’ospedale di Spoleto per ritirare i risultati delle analisi si è tornati a fare file insopportabili, oggi in Consiglio Comunale chi governa la città voterà contro l’esenzione dal pagamento dei trasporti scolastici delle famiglie che hanno un reddito mensile inferiore ai 1300 euro.
Eppure la politica deraglia verso destra, lo si può vedere anche dai programmi dei tanti candidati “civici” o presunti tali, ovvero dalle liste guidate dagli industriali e dalle lobby di categoria, secondo l’ormai consolidato modello berlusconiano, che propagandano nei loro programmi l’ideologia dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
In questi giorni di primi fermenti elettorali infatti si fa un parlare continuo di meritocrazia come della panacea di tutti i mali.
In realtà, e tutti coloro che lavorano come dipendenti lo sanno benissimo vivendola quotidianamente sulla propria pelle, la meritocrazia aziendale, privata o pubblica che sia, è solo e semplicemente lo strumento per individuare la squadra di comando e di controllo sul lavoro subordinato. In un sistema gerarchico la meritocrazia non serve altro che a selezionare i capi, i caporali e i cortigiani.
La meritocrazia è in realtà l’opposto della democrazia, non solo nel lessico ma anche nella realtà.
Per quello che ci riguarda il comando politico deve appartenere alla politica nella forma della partecipazione popolare per il governo dei beni comuni
Per noi chi ha la capacità di fare cose buone e utili le deve fare per il bene comune, senza tornaconto personale. La meritocrazia al contrario è lo strumento di chi pone al posto di comando l’economia secondo gli interessi della classe padronale.
La cosa grottesca poi è che questo strumento di selezione delle nuove elite dirigenti del capitalismo italiano, ci viene proposto da industriali e mestieranti di lungo corso della politica, che il potere lo hanno da sempre. Insomma chi ha governato e ha avuto nelle proprie mani da una vita il potere economico, i tanti postdemocristiani che hanno alimentato la ruffianeria e il clientelismo per decenni, al culmine della crisi, economica e politica, da loro stessi prodotta, si presentano come moralizzatori e sostenitori dell’efficienza secondo la logica dello sviluppo liberista che ha clamorosamente fallito.
I manager inizino piuttosto ad abbassarsi i loro offensivi stipendi e a investire i profitti delle loro aziende invece di alimentare paradisi fiscali e speculazioni di borsa; chi lavora è stufo di leggi co.co.co., co.co.pro. ,di “produttività” (sfruttamento), di cassa integrazione, di disoccupazione, che sono gli strumenti con cui i manager raggiungono i loro obiettivi e ottengono i loro premi.
Aurelio Fabiani
Candidato Sindaco
di CASA ROSSA